Caro Energia e Giochi pubblici: aumenti fino al 400%
- Caro bollette
- 1 Settembre 2022
(Da Repubblica.it)
Un’inchiesta di Agimeg evidenzia l’allarme per gli aumenti dei costi energetici che pesano nel settore del gioco pubblico.
Il rincaro energetico ha colpito anche il settore del gioco pubblico ed a soffrirne maggiormente è la rete dedicata alla raccolta del gioco fisico. I gestori di sale scommesse, sale bingo e sale giochi, hanno visto recapitarsi delle bollette il cui importo ha ulteriormente aggravato la già precaria situazione finanziaria.
Pochi giorni fa la FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) aveva lanciato l’allarme chiedendo il potenziamento dei crediti di imposta già a partire dal terzo trimestre 2022 nell’ambito della conversione del decreto legge c.d. “Aiuti bis”. In tal senso va letta l’iniziativa “bollette in vetrina” con la quale Fipe-Confcommercio ha invitato gli esercizi associati ad appendere nei proprio locali le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica. Bollette monstre, triplicate rispetto a un anno fa.
Una situazione che sta costringendo gli esercenti a dover scegliere tra gli aumenti dei listini e la sospensione dell’attività in attesa di un intervento risolutivo da parte del governo.
“Questa iniziativa – ha spiegato Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio – ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti. Con aumenti dei costi dell’energia del 300% si lavora con una pistola puntata alla tempia. Se il Governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l’attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare”.
E qui nasce il grande problema per gli operatori che offrono gioco. Il settore non può infatti intervenire sul prezzo del prodotto offerto e quindi scaricare in questo modo almeno una parte del peso del caro energia. Il costo dell’aumento delle bollette è un costo “puro”, sul quale le sale giochi non possono intervenire direttamente. Un aspetto questo che mette questo tipo di attività in una posizione economicamente e socialmente più pericolosa rispetto ad altre attività.
Agimeg ha svolto un’inchiesta tra le associazioni ed i titolari di sale scommesse, sale bingo e sale giochi, ottenendo un quadro del comparto davvero preoccupante. Le sale più “fortunate” hanno registrato un aumento dei costi per l’energia del 100%-150%, con punte che arrivano anche al 300%-400%. Una situazione insostenibile e che mette a rischia attività e migliaia di posti di lavoro.
Anche EGP-FIPE conferma aumenti dei costi energetici nel comparto delle sale specializzate tra due e tre volte nell’arco dell’ultimo anno. I costi energetici hanno avuto storicamente un peso tra il 5 ed il 10% dei costi delle sale e facilmente – dopo il periodo COVID – la crescita di questi costi è sufficiente a portare in rosso i conti di una sala.
EGP-FIPE come parte di Confcommercio partecipa all’azione di proposta al Governo di alcune misure urgenti, in particolare:
– incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15% al 50% nel caso di aumenti del costo dell’energia superiori al 100%, misura che andrà estesa anche all’ultimo trimestre dell’anno e resa accessibile a tutti gli operatori di gioco;
– ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre 2022;
– incremento della copertura dai Fondo di garanzia per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica.
“Abbiamo raccolto i dati dai concessionari”, racconta ad Agimeg Italo Marcotti Presidente di Federbingo-Confindustria, “e come drammaticamente annunciato abbiamo riscontrato che i nostri timori erano fondati. Il combinato disposto dell’estate particolarmente calda e l’impennata del costo energetico ha prodotto un incremento medio del 300% dell’importo del costo relativo al consumo di energia elettrica riferito al mese di luglio 2021/2022. Va inoltre ricordato che la fiscalità generale impone al nostro settore che l’IVA sia indetraibile e pertanto, rispetto al settore industriale e di commercio, abbiamo un aggravio del 22%. Se aggiorniamo il valore del costo energetico nel conto economico gestionale rileviamo che compone mediamente il 30% del valore totale della voce costi. Le sale Bingo, come tutto il settore del gioco, non possono ribaltare tale incremento sul prezzo del prodotto finito e pertanto l’incremento deve essere assorbito al 100%.”
Marcotti è anche intervenuto su quali iniziative potrebbe essere intrapreso per far fronte a questa drammatica situazione. “ Il Governo sta adottando iniziative di carattere generale e pertanto non possiamo attenderci delle iniziative mirate. Premesso che ADM non può intervenire, non resta che la via parlamentare e ritengo che il veicolo possa solo essere la prossima “Legge di Bilancio”. Auspichiamo che il Governo in attesa del riordino della normativa di settore faccia propria la rimodulazione degli insostenibili canoni onerosi di concessione, se così non sarà cercheremo di sensibilizzare la parte politica”.
Anche il settore delle scommesse sta registrando aumenti preoccupanti dei costi relativi all’energia. Ne è un esempio le bollette che vedete pubblicate. Questa sala scommesse di Montesilvano in Abruzzo ha pagato, per gas ed energia, 2.078 euro nel 2021. Il costo fa riferimento, come evidenziato nella bolletta, al bimestre luglio-agosto 2021 più il conguaglio di giugno dello stesso anno. Nella seconda bolletta si evidenzia un costo di 2316 euro, ma solo per il mese di luglio 2022. Facendo le proporzioni sul consumo, l’aumento dopo solo 12 mesi è di oltre il 100%.
“Non siamo bar o ristoranti dove è possibile riversare parte dei costi sui prezzi al pubblico – spiega ad Agimeg Luca Paiola titolare diverse agenzie di scommesse – “a mio avviso si dovrebbe intervenire, per fronteggiare almeno in parte questa situazione, sulla riduzione del Preu in modo tale che la filiera possa assorbire il colpo. E devo sottolineare che forse il peggio deve ancora arrivare. Da più parti è stato infatti annunciato che ci potrebbero essere ulteriori aumenti, si stima il 30%, rispetto alle cifre attuali. Insomma si potrebbe arrivare ad un aumento del 200% del costo dell’energia per le nostre attività. Pensate cosa potrebbe succedere questo inverno alle agenzie che si trovano in zone fredde? Ho paura che molte di queste potrebbero essere costrette a chiudere i battenti dopo aver resistito a due anni di pandemia”.
Ed anche le sale slot/vlt sono alle prese con i gravi problemi di aumento dei costi energetici: “Pensate alle macchine accese in una sala, all’aria condizionata per offrire all’utente un ambiente gradevole e si capisce subito come il costo dell’energia abbia un impatto determinante sulle sale”, racconta ad Agimeg Domenico Distante, presidente della Sapar, la più antica associazione italiana di gestori del settore del gioco – “Con questi aumenti, che per questo tipo di attività potrebbero arrivare anche al 400%, si stanno mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Ma non solo le sale sono a forte rischio. Anche le imprese di gestione stanno soffrendo in maniera forte dell’aumento del gas e del gasolio, visto che svolgono la loro attività di assistenza, incassi, ecc utilizzando delle vetture. Il Governo deve intervenire a tutela di sale ed imprese, perché siamo lavoratori ed imprenditori come gli altri e meritiamo le stesse tutele”.
Anche i tabaccai, soprattutto quelli con all’interno una offerta di gioco varia (terminali, slot, ecc.) stanno accusando il colpo. Secondo quanto appreso da Agimeg, nelle tabaccherie di questo tipo il costo dell’energia sono praticamente raddoppiati.
Ed intanto c’è chi si prepara a spegnere i condizionatori in inverno acquistando stufe a pallet o chi spegne parte delle macchine nelle sale per consumare meno. Dopo la chiusura prolungata nel doppio lockdown (le imprese di gioco furono le prime ad essere chiuse e le ultime ad essere riaperte), adesso si chiedono altri sacrifici ad un settore che non può più farne. Migliaia di imprese pubbliche e di lavoratori si aspettano che stavolta la politica non si scordi di loro, perché meritano la stessa attenzione, perché hanno la stessa dignità di tutte le altre imprese che stanno pagando a caro prezzo la difficile situazione energetica.