Autoesclusione nel gioco fisico: la Ricerca R.U.E. dell’Università di Tor Vergata.
(Fonte Agimeg)
Un approccio comunicativo, tecnologico e normativo: l’Università di Tor Vergata presenta la ricerca sul Registro Unico degli Esclusi (R.U.E.) per il settore del gioco pubblico in Italia
“Fino a quando non ci sarà l’esclusione/autoesclusione anche per il gioco frontale, il problema del gioco d’azzardo non verrà risolto definitivamente. Chi verrà escluso online, potrebbe riprendere a giocare fisicamente“, così il Magnifico Rettore dell’Università di Tor Vergata Nathan Levialdi Ghiron ha aperto il convegno organizzato dalla stessa Università per la presentazione della ricerca sul Registro Unico degli Esclusi (R.U.E.) per il settore del gioco pubblico in Italia.
“È un tema di grandissima rilevanza sociale“, ha proseguito Ghiron. “La dipendenza del giocatore dal gioco d’azzardo è un problema endemico, colpisce la famiglia, i propri cari, i diversi strati sociali. La ludopatia è un problema sociale comune che spesso sfocia anche in violenza domestica. Patologia grave anche dal punto di vista economico, ogni giocatore d’azzardo costa allo Stato 38.000 euro all’anno“.
Strategie di comunicazione, D’Angeli: “Un portale per l’Autoesclusione”
Laura D’Angeli, componente del “Gruppo ricerche diritti e salute del giocatore-consumatore” dell’Università Tor Vergata di Roma, ha introdotto la ricerca condotta dall’Università, soffermandosi sull’approccio e sulle strategie comunicative del progetto: “Con questa ricerca noi ci rivolgiamo ai giocatori, non puniamo, nè proponiamo una cura. La nostra analisi si pone l’obiettivo di realizzare delle strategie di autoesclusione, adottando un approccio complessivo e integrato. Questo tipo di approccio prevede il coinvolgimento del consumatore-giocatore attraverso un processo di graduale empowerment, può migliorare l’efficacia dell’autoesclusione e può creare un sistema di supporto continuo e sostenibile che protegge e responsabilizza i giocatori, garantendo un ambiente di gioco sicuro e consapevole”.
Svolgimento dell’analisi: “Al centro della nostra analisi abbiamo posto il Customer Player Journey, il percorso di gioco del cliente, le sue attività ludiche, le sue interazioni, che cosa fa, come si comporta il giocatore una volta entrato in una sala bingo, in una sala scommesse, in un tabacchino”.
Il Customer Journey dell’Autoescluso è diverso: “L’autoescluso si comporta in maniera diversa rispetto al giocatore, inizia a prendere consapevolezza del problema ecco perchè è fondamentale rafforzare la comunicazione-informazione del giocatore-consumatore nelle fasi del customer journey dove sono presenti maggiori occasioni di contatto. In questo senso il personale, gli schermi informativi sono gli strumenti, i touchpoint che i punti vendita potrebbero fornire al cliente per sensibilizzarlo al problema e indirizzarlo sull’opzionabilità dell’esclusione”.
Un portale di Autoesclusione: “Una delle possibili strategie attuabili per contrastare il problema del gioco d’azzardo è la realizzazione di un Portale dell’Autoesclusione che contenga informazioni generali sull’Autoesclusione (che cosa è, a cosa serve, a chi si rivolge); requisiti e documentazione (indicazioni sulle informazioni personali richieste per l’autoesclusione e sulle modalità di iscrizione), opzioni di autoesclusione e una guida che contenga video, informazioni e istruzione per finalizzare l’autoesclusione”.
Basili: “Tecnologie su dispositivi mobili sono le più affidabili e riservate”
Roberto Basili, professore associato presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Roma, Tor Vergata e membro del gruppo di Intelligenza Artificiale di Tor Vergata (ART) dal 1991, ha approfondito l’approccio tecnologico al problema: “Nel sostegno all’autoesclusione il processo prevede la registrazione della richiesta, il monitoraggio nei luoghi di gioco e l‘alerting dell’autoescluso e del concessionario”.
Strategie tecnologiche attuabili: “Le tecnologie includono dispositivi indossabili come tag RFID e Beacon, e dispositivi mobili con app che usano Bluetooth e NFC, garantendo sempre anonimato e non invasività”.
Tuttavia le tecnologie basate su dispositivi mobili appaiono le più flessibili e a minimo impatto sulle attuali condizioni di gioco: “Non invasive, mostrano i maggiori vantaggi in base al contenimento dell’impatto ed il rispetto della privacy dell’autoescluso, sono localmente molto efficaci anche a fronte di un limitato commitment dell’autoescluso, impongono costi limitati al concessionario in infrastrutture e software e consentono lo sviluppo di tecnologie AI mirate al miglioramento della qualità, riservatezza e affidabilità”.
Iurilli: “Corretta informazione, anonimato e monitoraggio post-autoesclusione”
Roberto Iurilli, responsabile Area legale “Gruppo ricerche diritti e salute del giocatore consumatore”, ha illustrato il terzo pilastro del progetto di ricerca dell’Università di Tor Vergata. L’approccio normativo, l’ostacolo più difficile da battere, il tallone d’Achille nel sostegno all’autoesclusione: “Oggi esiste già in Italia un sistema di autoesclusione dal gioco online, la cui operatività richiede il trattamento necessario del dato personale, anche se solo identificativo, che presuppone meritevolezza e liceità del trattamento in essere”.
La nuova normativa per l’autoesclusione dal gioco fisico: “La futura normativa attuativa dovrà affrontare il tema del monitoraggio dei tentativi di gioco fisico da parte di giocatori volontariamente autoesclusi. In che modo? Tra le possibili soluzioni meritano una menzione la creazione di un registro unico delle esclusioni, il coinvolgimento del Garante per la protezione dei dati personali e la revisione dell’informativa sul trattamento dei dati personali“.
Tecnologie per l’Autoesclusione: “Sarà necessario affrontare le problematiche inerenti alla corretta informazione sulle conseguenze dell’autoesclusione e all’uso di tecniche o tecnologie per attribuire efficacia alla decisione di autoescludersi”
Diritto all’Anonimato: “È fondamentale garantire l’anonimato sia per il giocatore autoescluso che per coloro che intendono accedere a luoghi fisici di gioco, pur essendo autoesclusi.”
Revisione delle Informative: “Si dovrà prevedere una revisione delle informative sul trattamento dei dati personali e delle relative formule di consenso, per i giocatori che vorranno autoescludersi.”
Trasparenza e Accessibilità: “Trasparenza sui controlli post esercizio dell’autoesclusione, accesso facilitato a plurime fonti di informazione, sia pubbliche che private, e creazione di appositi siti internet e punti di accesso fisici sono essenziali per un sistema efficace.”
Profilazione e Monitoraggio: “La profilazione dei dati concernenti l’autoesclusione aiuterà a realizzare presidi di compliance interni ai concessionari, prevenendo il gioco patologico e monitorando periodicamente l’efficacia delle misure adottate.”
Autoesclusione Sistemica: “Implementare un sistema di autoesclusione sistemica per tutto il settore, garantendo l’anonimato del giocatore e permettendo l’esercizio dell’autoesclusione sia tramite strumenti digitali che tradizionali, come la documentazione cartacea e i punti di contatto statali.”